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Con il presente progetto la Commissione dei trasporti e delle telecomunicazioni del Consiglio nazionale propone una modifica di legge per potere obbligare la SSR a stipulare contratti con attori del settore audiovisivo privato.
Der Bund hat am 30. September 2022 das Bundesgesetz über den Jugendschutz in den Bereichen Film und Videospiele (JSFVG) erlassen. Das Gesetz soll Minderjährige vor Medieninhalten in Filmen und Videospielen schützen, die ihre Entwicklung gefährden können. Das JSFVG und die dazugehörige Verordnung (JSFVV) sorgen für eine schweizweit einheitliche Alterskennzeichnung und -kontrolle für Filme und Videospiele. Das Ziel ist es, Eltern die notwendigen Informationen zur Verfügung zu stellen, damit ihre Kinder altersgerechte Filme und Videospiele konsumieren. Gleichzeitig stellt das Gesetz sicher, dass Anbieterinnen und Anbieter von Filmen und Videospielen eine Mitverantwortung für den Jugendschutz übernehmen. Für weitergehende Informationen verweisen wir auf die Internetseite des Bundesamtes für Sozialversicherungen BSV (Jugendschutz in den Bereichen Film und Videospiele). Das JSFVG und die JSFVV sind am 1. Januar 2025 teilweise in Kraft getreten. Seither läuft für die Kantone eine zweijährige Frist, um ihre Gesetzgebung dem neuen Bundesrecht anzupassen.
Die geltende Reklameverordnung wurde im Jahre 1989 vom seinerzeitigen Verordnungsgeber, dem Landrat, erlassen. Dies entspricht nicht mehr den heute massgebenden verfassungsrechtlichen Grundlagen, wonach das Gesetz durch den Landrat und die Verordnung durch den Regierungsrat erlassen wird. Die Reklamengesetzgebung ist daher im Rahmen einer Teilrevision des Planungs- und Baugesetzes in die aktuelle Gesetzgebungskonzeption zu überführen. In diesem Zusammenhang ist mit der Änderung des Planungs- und Baugesetzes auch die gesetzliche Grundlage für die Reklamenverordnung zu konkretisieren und für alle Gemeinden als verbindlich zu erklären. Im Rahmen einer Totalrevision wird die Reklamenverordnung aktualisiert, neu strukturiert und entschlackt. Auch wird diese um Vorschriften über politische Reklamen und leuchtende beziehungsweise beleuchtete Reklamen ergänzt.
Con il progetto di legge, la Commissione dei trasporti e delle telecomunicazioni del Consiglio nazionale (CTT N) propone di potenziare in modo limitato nel tempo il sostegno indiretto alla stampa, allo scopo di preservare la pluralità dei media in Svizzera.
Il Consiglio federale intende ridurre gradualmente il canone radiotelevisivo a carico delle economie domestiche ed esentare una parte delle imprese dall’obbligo di pagare il canone. Ciò richiede una modifica degli articoli 57 e 67b capoversi 1 e 2 ORTV.
L’attività informativa dell’Amministrazione federale nei media sociali deve essere disciplinata nell’ordinanza sull’organizzazione del Governo e dell’Amministrazione (RS 172.010.1). L’avamprogetto stabilisce, in particolare mediante un elenco esaustivo, quali tipi di commenti possono essere cancellati, nascosti o soppressi in altro modo dalle autorità. Inoltre, disciplina in quali circostanze le autorità possono bloccare un utente impedendogli così di interagire con il loro profilo.
Le imprese mediatiche e i giornalisti devono essere rimunerati per l’utilizzo dei loro contenuti da parte dei grandi fornitori di servizi online. Il disegno introduce un diritto al compenso a favore delle imprese mediatiche quando i grandi prestatori di servizi della società dell’informazione mettono a disposizione pubblicazioni giornalistiche ad esempio per mezzo di snippet. In qualità di autori delle opere contenute nelle pubblicazioni giornalistiche, i giornalisti possono esigere un’equa parte di tale compenso.
La modifica della legge sul cinema (RS 443.1), adottata con la votazione popolare del 15 maggio 2022, comporta adeguamenti all’ordinanza sulla cinematografia attualmente in vigore (RS 443.11) e una nuova ordinanza contenente le disposizioni esecutive per applicare la quota europea e l’obbligo di investimento nella creazione cinematografica svizzera. La nuova ordinanza sulla quota per i film europei e sugli investimenti nel cinema svizzero (OQIC) si applica ai servizi televisivi e su richiesta. Le disposizioni entreranno in vigore il 1° gennaio 2024.
Negli allegati 1 e 2 dell’ORTV sono definite le zone di copertura delle radio locali e delle televisioni regionali. In vista del rilascio delle nuove concessioni per il servizio pubblico regionale dal 2025, si procede a un aggiornamento del numero e dell’estensione delle zone di copertura. Le zone di copertura attualmente vigenti risalgono al 2007.
Con la nuova legge, oltre alla radiotelevisione anche i media online potranno in futuro contribuire al servizio pubblico nell'ambito dei media ed essere promossi. Si mantiene un vasto mandato di servizio pubblico per la SSR; saranno sostenuti, come finora, altri fornitori di offerte mediatiche private rilevanti per la democrazia. Per l'attribuzione dei mandati di prestazioni e la vigilanza in materia sarà creata un nuova commissione indipendente dallo Stato. In ultima analisi tutto ciò sarà a beneficio di un paesaggio mediatico svizzero diversificato, globale e di qualità. La nuova legge sostituirà l'attuale legge federale sulla radiotelevisione (LRTV). Il nuovo ordinamento è necessario in quanto la progressiva digitalizzazione ha portato a un cambiamento delle offerte mediatiche e della loro fruizione.
Nell'avamprogetto è sancito il diritto della SSR e delle emittenti locali e regionali concessionarie a trasmettere pubblicità mirata a gruppi specifici nell'ambito dei propri programmi oggetto di concessione. Sono inoltre creati i presupposti per il futuro sostegno all'Agenzia telegrafica svizzera (ats).
Disposizioni d'esecuzione concernenti la legge sulla posta: in particolare riguardo alla portata del servizio universale, la promozione della stampa, l'obbligo di notifica per i fornitori di servizi postali, l'accesso alle caselle postali e l'organizzazione dell'autorità.
L'ordinanza della Commissione federale delle comunicazioni del 17 novembre 1997 concernente la legge sulle telecomunicazioni viene adattata alla modifica della LTC decisa dal Parlamento il 24 marzo 2006.
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